Olio e sagrantino disegnano un futuro sostenibile
Attribuiti all’Unione degli 8 comuni della Valle Umbra sud 4 milioni di euro per la Strategia nazionale delle green community
Compirà 22 anni il prossimo settembre l’Unione dei comuni dell’olio e del sagrantino: Bevagna, Campello sul Clitunno, Castel Ritaldi, Giano dell’Umbria, Gualdo Cattaneo, Massa Martana, Montefalco e Trevi. 36mila mila persone residenti su circa 488 chilometri quadrati di superficie.
Una realtà caratterizzata, senza eccezioni, da una netta tendenza al calo della popolazione: proiettato nel futuro, rivela quanto tempo ha davanti a sé ognuna delle 8 comunità prese in considerazione. Altro elemento da non trascurare l’innalzamento della temperatura media annua nell’arco di 60 anni.
| superficie kmq | popolazione 2022 | densità ab. per kmq | popolazione 2011 | anni residui * | variaz. temp 1960-2018** |
Bevagna | 56,22 | 4.797 | 85 | 5.156 | 149 | +2,11° |
Campello sul Clitunno | 49,76 | 2.314 | 47 | 2.538 | 133 | +2,7° |
Castel Ritaldi | 22,44 | 3.041 | 136 | 3.354 | 109 | +1,93° |
Giano dell’Umbria | 44,48 | 3.648 | 82 | 3.826 | 246 | +3,02° |
Gualdo Cattaneo | 96,62 | 5.609 | 58 | 6.472 | 81 | +2,22° |
Massa Martana | 78,41 | 3.613 | 46 | 3.947 | 119 | +2,42 |
Montefalco | 69,51 | 5.357 | 77 | 5.763 | 181 | +1,83 |
Trevi | 71,19 | 8.063 | 113 | 8.405 | 295 | +3,17 |
totale | 488,63 | 36.442 | media 53,66 | 39.461 | media 164 | media 2,42° |
* Elaborazione redazionale: stima degli anni mancanti all’azzeramento della popolazione. Calcolo a valori costanti nel futuro. Il saldo 2011-2022 diviso per 12 anni. La popolazione 2022 divisa per il quoziente ottenuto dall’operazione precedente.
** Fonte: https://datavis.europeandatajournalism.eu/obct/marciaclima/umbria.html
In competizione sull’avviso del Dipartimento Affari regionali e autonomie (Dara) della Presidenza del Consiglio per la Strategia nazionale delle green community l’Unione risulta la prima nella graduatoria regionale, a pari merito (per il punteggio) con Umbria Etrusca ma prevalente per aver presentato il proprio dossier in anticipo sulla “consorella” dell’Orvietano.
Un primo posto che vale 4 milioni di euro: serviranno a potenziare le azioni in parte comprese in un master plan varato per raggiungere i 17 obiettivi fissati dall’Agenda Onu con l’anno 2030 come orizzonte. Una somma che risulterà particolarmente utile per
mettere a sistema le numerose iniziative intraprese dai comuni, al fine di ricondurre le singole azioni in un piano partecipato di sviluppo sostenibile. Il bando per la Strategia nazionale delle green community prevede nove ambiti di intervento:
1 - Gestione certificata del patrimonio agro-forestale.
Per una realtà dove esistono 10 comunanze agrarie ed 2 università agrarie che gestiscono complessivamente circa 3300 ettari di bosco e 1100 ettari di pascolo si tratterà di trovare il modo per mantenere e migliorare l’ecosistema forestale tenendo conto della sua biodiversità, misurando il contributo al ciclo globale del carbonio.
Un insieme di interventi che vogliono arrivare alla certificazione Pefc, ad elaborare un bilancio ambientale per la valutazione della capacità reddituale degli incrementi legnosi annuali previsti per il prossimo decennio.
Tra le azioni ipotizzate la fusione di alcune comunanze e la ricomposizione gestionale del patrimoio forestale. Previsti anche interventi di sistemazione idrogeologica dei fossi di raccolta delle acque dai versanti montani per limitare frane e alluvioni.
2 - Gestione integrate e certificate delle risorse idriche. Risalgono al 2012 e al 2013 le ultime valutazioni dell’Arpa sullo stato delle acque nel territorio dell’Unione: una risorsa tanto abbondante quanto afflitta dai comportamenti umani. Esiste un reticolo di fiumi e torrenti (Teverone, Timia, Clitunno e Attone), fossi e risorgive profondamente compromessi “per una serie continuativa e reiterata di disastri ambientali, morie di pesci, sversamenti arbitrari, scarichi illegali, colorazioni e condizioni abnormi delle acque superficiali, inquinamento marcato delle acque sotterranee, costante e crescente impoverimento del deflusso dei fiumi, presenza a livelli preoccupanti nelle acque superficiali di fosfati, residui ammoniacali, nitrati e nei sedimenti fini dei fiumi di metalli pesanti potenzialmente molto pericolosi, e la presenza ingombrante e pericolosa del batterio Escherichia Coli in molti tratti della rete idrografica” si può leggere nella proposta di progetto; da qui la necessità di “una riqualificazione complessiva delle acque superficiali e sotterranee della Valle Umbra Sud”.
Azioni previste:
a) potenziamento del Contratto di Fiume "Clitunno-Marroggia-Topino”
sottoscritto da 16 enti per una lunghezza complessiva di circa 50 km:
b) interventi sui depuratori esistenti per evitare lo scolmamento diretto nei fiumi;
c) il monitoraggio degli scarichi industriali;
d) istituzione un catasto unico degli scarichi civili degli 8 comuni dell’Unione con la disponibilità nel web il censimento dei reticoli fognari cittadini e frazionali.
3 - Produzione di energia da fonti rinnovabili locali. Si punta tutto sulla realizzazione di impianti fotovoltaici da 20 kW con sistema di accumulo da 40 kW. Pannelli e accumulatori verranno collocati sugli edifici scolastici che ogni comune ha già individuato, senza nessun incremento di consumo di suolo. Produzione di ogni impianto: circa 26 Mwh/anno. In questo modo si otterrà una produzione complessiva di 407 Mwh/anno di energia autoprodotta da fonti rinnovabili.
4 - Sviluppo di un turismo sostenibile, capace di valorizzare le produzioni locali. Si tratterà di armonizzare i comportamenti diffusi sia nella comunità residente sia nel sistema di accoglienza.
Azioni previste:
a) certificazioni ISO 14001:2015 ed EMAS III da integrare con presìdi Slow Food, sistemi DOP e IGP dei prodotti tipici);
b) la riduzione dei rifiuti generati da manifestazioni pubbliche con il protocollo ecofesta” che garantisca la sostenibilità nelle sagre e nelle rievocazioni patrocinate e/o organizzate dai comuni stessi;
c) supporto tecnico alle strutture ricettive e alla filiera turistica per l’attribuzione del marchio Ecolabel UE, con un sistema di benefici e incentivi fiscali;
d) misurazione dell’impatto ambientale delle attività, nuove o ampliate.
4 - Costruzione e gestione sostenibile del patrimonio edilizio e delle infrastrutture di una montagna moderna. Il perno di questa azione sarà il progetto “l’Unione adotta un rifugio” includendo gli edifici rurali presenti nei boschi in una categoria edilizia solitamente collocata in alta montagna. Si punta al mantenimento degli stili tradizionali dei territori e al minor impatto ambientale.
Azioni previste:
a) censimento su tutti gli immobili rurali presenti nei boschi;
b) perizia tecnica per ogni edificio: stato di conservazione, previsione degli interventi per la rifunzionalizzazione degli immobili;
c) aggiornamento dei proprietari sugli strumenti di finanza agevolata rintracciabili;
d) assistenza durante il processo di recupero e successiva valorizzazione del bene.
4- Efficienza energetica e integrazione intelligente degli impianti e delle reti.
Prevista la costituzione di tre comunità energetiche:
- Bevagna e Montefalco;
- Castel Ritaldi, Giano dell’Umbria, Gualdo Cataneo e Massa Martana;
- Campello sul Clitunno e Trevi.
Sono disponibili modelli di statuto e di regolamento delle cooperative che vanno costituite tra I soggetti aderenti. Avviata anche un’ indagine di mercato per selezionare operatori economici interessati a svolgere le funzioni di facilitatori/realizzatori del Progetto.
7 - Sviluppo sostenibile delle attività produttive (zero waste production). Un programma di sensibilizzazione verso le imprese (in collaborazione con il gestore del servizio Vus e le associazioni di categoria interessate, Arpa Umbria) per alimentare una nuova cultura centrata sui principi dell’economia circolare. Previste attività formative e l’attivazione di un RI-HUB, sportello di consulenza per le imprese su buone pratiche, procedure e normative.
8 - Integrazione dei servizi di mobilità. Interventi concentrati sulla mobilità definita “alternativa”, quindi soprattuto ciclistica e pedonale, quindi rivolti all’utenza turistica e di tempo libero.
Azioni previste:
a) censimento di tutti i cammini e itinerari attivi;
b) definizione degli hub di interscambio con servizi igienici, fontanelle di acqua, stazioni per le piccole riparazioni);
c) app informativa generale;
d) 8 colonnine di ricarica per auto elettriche.
Queste azioni vanno ad integrarsi con le scelte che i vari comuni dell’Unione hanno già operato in materia di mobilità:
a) Gualdo Cattaneo, un nodo intermodale denominato “Green boulevard” (200 mila euro);
b) Campello sul Clitunno, infrastrutture verdi (258mila euro);
c) Castel Ritaldi – Montefalco – Trevi, pista ciclabile e colonnine ricarica (2 milioni di euro).
In ambito di Unione comuni olio e sagrantino:
a) progetto ITALIE per la sperimentazione di temi trasversali di sviluppo locale e valorizzazione patrimonio immobiliare pubblico (Delib. 32/2022);
b) Programma sviluppo rurale – Mis. 7.5.1.: “Infrastrutture naturali” tra Giano dell’Umbria e Gualdo Cattaneo (578mila euro); “Infrastrutture verdi e blu tra Clitunno e fascia olivata” a Bevagna e Campello/C. (585mila euro).
9 - Sviluppo di un modello di azienda agricola sostenibile con produzione e uso di energia da fonti rinnovabili (settori elettrico, termico, trasporti). In una cornice denominata “Oro verde” si punta alla filiera dell’olio extravergine di oliva. Quindi:
- mantenimento degli oliveti esistenti e favorire il reimpianto degli oliveti nelle zone dove questa coltivazione è stata dismessa (dal 1956 al 2016 si è perso il 30% dei terreni coltivati ad olivo);
- rimessa in produzione degli oliveti storici;
- ripristino terrazzamenti, ciglioni e lunette per la prevenzione dei dissesti idrogeologici.
- conservazione del paesaggio rurale storico.
Verrà offerto un modello produttivo alle piccole e piccolissime imprese per:
a) ammodernamento degli impianti;
b) installazione di impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili;
c) recupero a filiera corta degli scarti delle lavorazioni;
d) recupero di molitura, defogliamento, potatura per caldaie a biomasse o pacciamatura;
e) depurazione acque di lavaggio e successiva riutilizzazione.