Castelviscardo +4 servizi "consorziati"
La funzioni essenziali del Comune vengono garantite da accordi con altre 4 municipalità. Questa la risposta di Castel Viscardo che perde abitanti dal 2009: erano 3.101, nel 2022 l’anagrafe ne contava 2.731. Nell’intervista, il sindaco Daniele Longaroni spiega come riesce a garantire le funzioni e i servizi essenziali dell’ente locale il cui organico è di 10 persone.
D. Il calo della popolazione che cosa significa per Castel Viscardo in termini di vita quotidiana, erogazione di servizi, manutenzione del territorio, salute delle persone, trasporti pubblici?
R. - Anche il Comune di Castel Viscardo registra un consistente calo demografico, reso forse più accentuato dal fatto che pur essendo il Comune più grande del comprensorio dopo Orvieto risulta costituito dal Capoluogo e da tre grandi frazioni che rendono più difficile l’erogazione dei servizi e la manutenzione del territorio.
D. - Che cosa è possibile fare a fronte del progressivo invecchiamento della popolazione?
R. - Soprattutto nei nostri borghi più antichi si evidenziano gli effetti del progressivo invecchiamento della popolazione, noi collaboriamo con i centri sociali e le associazioni locali per favorire il così detto invecchiamento attivo ed abbiamo dato avvio, assieme agli altri comuni dell’ambito sociale, ad alcuni progetti sperimentali come il maggiordomo di comunità o l’operatore di quartiere che vanno a favorire proprio la popolazione più anziana.
D. - L’apparato tecnico e burocratico del Municipio che Lei guida si trova ad agire in condizioni sempre più difficili: come è cambiata la struttura del personale e del bilancio negli ultimi anni?
R. - Si pensi che la dotazione organica del Comune di Castel Viscardo è passata dai 30 dipendenti degli anni ‘80 agli attuali 10, alcuni dei quali lavorano in convenzione con il Comune di Allerona e Ficulle.
I bilanci comunali registrano negli anni sempre minori trasferimenti per la spesa corrente e non consentono di aumentare la dotazione organica anche per effetto dei vincoli di legge posti alle assunzioni nella pubblica amministrazione.
D. - La costituzione dell’Area interna dell’Orvietano ha prodotto i risultati che ci si attendeva? Per quale motivo?
R. - La Strategia dell’Area Interna dell’Orvietano è stata oggetto di un importante lavoro nella scorsa consiliatura, che purtroppo non sta avendo continuità in quella attuale, e ha consentito di portare consistenti risorse sul territorio. Per quello che riguarda Castel Viscardo ritengo che si siano prodotti i risultati attesi perché è stata completamente riqualificata una zona a verde attrezzato al centro del capoluogo che è stabilmente fruita da famiglie e bambini.
Inoltre si sono potuti musealizzare i reperti archeologici rinvenuti nelle aree archelogiche di “Coriglie” e “Caldane” mettendoli finalmente a disposizione di tutta la popolazione.
D. - In un quadro del genere il Suo comune ha attivato collaborazioni particolari con le realtà confinanti per sopperire alle carenze di cui ha parlato finora?
R. - Negli corso degli anni il Comune di Castel Viscardo ha attivato proficue collaborazioni con le amministrazioni confinanti che hanno portato a convenzionare la ragioneria e l’ufficio tecnico con il Comune di Allerona, il servizio di Polizia locale con i Comuni di Allerona e Ficulle e l’ufficio del Segretario comunale con le amministrazioni di Alviano, Porano ed Allerona.
D. - Il riconoscimento dei servizi ecosistemici (Strategie europea e italiana sulla biodiversità) come elemento caratterizzante i provvedimenti statali, regionali per la sostenibilità e in favore delle aree marginalizzate ha prodotto qualche risultato?
R. - Ad oggi no ma le caratteristiche ambientali e culturali del nostro territorio fanno pensare che i servizi ecosistemi possano rappresentare una concreta opportunità di sviluppo.
D. - Il Suo comune ha aderito alla proposta di costituire la green community denominata Umbria Etrusca: l’idea ha avuto difficoltà a passare in Consiglio comunale?
R. - No, la proposta è stata accolta all’unanimità.
D. - Umbria Etrusca ha definito i suoi obiettivi strategici collegandoli alle matrici dei servizi ecosistemici: patrimonio agro-forestale, risorse idriche, energia da fonti rinnovabili, turismo, patrimonio edilizio, integrazione delle reti energetiche e dei servizi di mobilità, agricoltura biologica. In quale ambito considera più attrezzato il Suo comune?
R. - Ritengo che Castel Viscardo risulti attrezzato soprattutto per la vocazione turistica legata al proprio patrimonio edilizio fatto di siti archeologici, Museo, castelli, chiese, cantine, frantoi.
Inoltre ritengo che potrebbero essere valorizzate le risorse idriche: il fiume Paglia che attraversa una valle incontaminata tra il Parco del Monte Rufeno nel Lazio e il Parco di Villalba in Umbria e poi lo sfruttamento della risorsa termale di Monterubiaglio.
D. - Le comunità energetiche rinnovabili stanno aspettando da quasi due anni di poter attivarsi: ritiene che siano uno strumento in grado di dare forza alla green community?
R. - Le comunità energetiche sono una grande opportunità per il nostro territorio perché possono rappresentare risparmi economici per le comunità locali, partendo dal basso, con progetti sostenibili e poco impattanti per l’ambiente e il paesaggio. Questo a differenza dei grandi impianti energetici rinnovabili che sono speculativi, deturpano il paesaggio e l’ambiente e non lasciano nulla sul territorio. In questo senso credo che le CER possano dare forza alle green community.
D. - In conclusione: lungo questo percorso qual’è il rischio da cui guardarsi con più attenzione?
R. - Il rischio che si corre è quello di andare in ordine sparso non riuscendo a cogliere le opportunità di cui potrebbe beneficiare l’intero territorio orvietano.
In foto Daniele Longaroni sindaco di Castel Viscardo