L’orto di comunità di zia Amalia
Luogo da sempre stato coltivato dalla famiglia De Sanctis che oggi torna a nuova vita, come un orto di comunità, intitolato alla prozia degli attuali proprietari, Amalia
M’incammino in un bel sabato primaverile verso la fontana di Salcinelli, dove, dall’altra parte della strada, c’è un piccolo appezzamento di terreno cintato, ornato da meli, peschi e ciliegi e rovi di more selvatiche.
Questo luogo è sempre stato coltivato ad orto dalla famiglia De Sanctis e oggi torna a nuova vita, come orto di comunità, intitolato alla prozia degli attuali proprietari, Amalia.
Amalia era una donna forte e volitiva, perno della famiglia De Sanctis. “Quando era a Parrano, si considerava, a giusto titolo, la padrona di casa e la famiglia alla quale doveva “badare” – che era normalmente limitata al solo marito visto che non aveva figli – si allarga in questi casi a dismisura con fratelli, cognate e nipoti. […] Indossava una larga e lunga gonna pantalone di flanella grigia che le copriva le gambe un po’ grosse (erano un suo cruccio da sempre) e una camicetta di stile maschile. […] La crocchia di capelli neri con qualche filo grigio era impeccabile”, si legge nel libriccino “Storielle di Famiglia”, del nipote Vittorio Maria De Sanctis, edito in tiratura limitata nel 2003. Questa donna, così pragmatica, soprattutto durante il secondo conflitto mondiale dimostrò appieno le sue qualità, sostenendo e sostentando la famiglia col suo piccolo orto, con le erbe spontanee, gli animali da cortile o la selvaggina che si riusciva a reperire a Parrano, con grande impegno.
Amalia raccolse tutta la sua esperienza in un piccolo ricettario personale, rinvenuto dal pronipote Leonardo Osslan De Sanctis, editore, che ha voluto rinverdire questa memoria di famiglia, trovandola estremamente attuale e meritevole di pubblicazione. Nasce così “Ricette di guerra 1940 – 1944, per una cucina semplice semplice”, che è stato presentato a Parrano in occasione della Festa della Terra 2022 ed ispira Margherita “Neo” cittadina parranese, trasferitasi definitivamente da Roma con la famiglia nel paese durante la pandemia, Insieme all’Associazione di promozione sociale Plus Ultra Parrano, lancia l’idea di ripristinare l’orto di Amalia come orto comunitario, condividendone i sani principi, lo stile di vita genuino e l’impegno sociale.
Proposta accolta dal Comune di Parrano, e da altre associazioni trasformatasi in una prima giornata di gioco e lavoro: bambine e i bambini che frequentano il piccolo plesso di Parrano e le loro famiglie, ortolani esperti e simpatizzanti, hanno aderito e partecipato Tra questi c’è anche Giacomo, dottore in Scienze e tecnologie agrarie e parranese doc ,che ha aiutato a mettere a dimora nel modo migliore un giovane albero, suggello di questo nuovo percorso, nonché a controllare lo stato di salute degli alberi da frutto presenti, mettendo a disposizione le proprie competenze per ripristinarne la produttività.
Ed è questa la bellezza e la speranza di questo progetto, un gruppo di persone diverse, con le più disparate conoscenze, che si sono ritrovate insieme in questo piccolo lembo di terra per averne cura… INSIEME. E cos’è una Green Community, se non questo? Per restare sempre aggiornati sugli sviluppi dell’Orto di Zia Amalia, seguite il progetto alla pagina Instagram https://www.instagram.com/orto_di_zia_amalia/